sabato 25 febbraio 2017

Recensione "L'uroboro di corallo" di Rosalba Perrotta

Buongiorno cuori librosi,
oggi vi parlo di un romanzo particolare ambientato nei bellissimi paesaggi della Sicilia.
Si tratta de "L'uroboro di corallo", scritto da Rosalba Perrotta e pubblicato da Salani.
Buona lettura!


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LA RECENSIONE:

"Ma è inutile fantasticare, ed è prematuro rammaricarsi.
Fino a domani il tempo è sospeso.
Tanto vale vivere come tra parentesi. Godersi il momento."

Anastasia è una signora di mezz'età con due figlie e un marito che l'ha abbandonata. Essendo molto all'antica, la donna vive questa situazione addossandosi colpe e con la speranza di riunire un giorno la famiglia. La madre l'ha cresciuta in un mondo di pregiudizi e non le ha dato mai la possibilità di aprire la mente per vedere le cose da un'altra prospettiva. L'improvvisa eredità della "lituana", amante di suo nonno, è l'occasione giusta per rimettersi in gioco e scoprire come sarebbe il mondo senza inutili paletti e costrizioni.

"Era così contenta per tutte le novità e adesso l'euforia le è scivolata dalle mani; come se avesse afferrato con troppa ingordigia quel barbaglio di gioia, e la gioia se ne fosse fuggita. Capita quando si prende la sabbia: bisogna tenerla nel palmo aperto, senza stringere, se si vuole che resti."

L'eredità consiste in un vecchio palazzo semi abbandonato, in una zona malfamata di Catania, e in una scatola piena di oggetti di dubbia utilità. Anastasia resta subito affascinata dall'uroboro, tanto da appuntarlo sulla giacca per non toglierlo più. Suggestionata, o forse no, dall'effetto mistico della spilla, la sua vita cambia radicalmente. La donna acquista una sicurezza mai avuta prima e ha il coraggio di riconsiderare le cose con una mente più aperta costruendo un ottimo rapporto con le cugine, che le erano sempre state descritte come donne prive di valori e troppo fuori dal sistema. La vita non le è mai sembrata più bella di così. Forse la spilla ha davvero dei poteri magici.

"La biblioteca la chiameremo Uroboro, un simbolo di rinascita. Sarà un punto di incontro per chi vuole uscire dalla routine e dare significato alle sue giornate."

Anche sul fronte amoroso ci sono grosse novità in vista. Grazie alla ritrovata autostima, Anastasia smette di aspettare il marito perduto, attirando su di sé le attenzioni del tenace Colonnello e del misterioso cavalier Santospirito. Ma la sua mente è rivolta altrove, verso un amore del passato che ha perduto a causa di una incomprensione. Chissà che il potere della spilla non possa intercedere anche con la freccia di Cupido!


Questa lettura mi ha trasmesso molta allegria e serenità. I colori della Sicilia mi hanno completamente conquistata e trasportata in una terra che, purtroppo, non ho mai avuto modo di conoscere, ma che è piena di vita! I personaggi sono molteplici e diversi tra loro: c'è Anastasia, molto introversa e insicura; le tre cugine 'continentali', una vero inno al femminismo e all'indipendenza; le due figlie di Anastasia, così diverse ma in lotta con le questioni di cuore; il cavalier Santospirito, forse uno dei miei preferiti con le sua strambe credenze legate all'occulto. E' come una tavolozza piena di colori sgargianti che, nell'insieme, costituiscono un bellissimo e vivace quadro. Lo stile dell'autrice è molto scorrevole e curato, ma non troppo serioso, l'utilizzo di alcune espressioni in dialetto dona ancora più verve alla storia. Una trama interessante e originale, non è il classico romanzo d'amore ma una storia di rinascita e cambiamento. Devo dire che ne sono rimasta a dir poco affascinata e spero di poter vedere, un giorno, la bellissima Sicilia. 
Promosso e consigliato!



2 commenti:

  1. Devo iniziare anche io questa lettura, da siciliana sono molto curiosa di sapere come l'autrice abbia descritto la mia regione. Sono felice che ti sia piaciuto, spero abbia lo stesso effetto su di me!

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  2. È proprio vero: non è mai troppo tardi per ricominciare!
    Basta solo avere il coraggio di mettersi nuovamente in gioco!

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